Cosa abbiamo fatto con i fondi raccolti e cosa ci servirà

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NOTE (10 novembre 2016):

  • Le spese che abbiamo sostenuto fino ad ora sono state unicamente incentrate sui moduli abitativi quindi il loro posizionamento, l’allaccio e la sistemazione.
  • Le prossime spese immediate saranno per finire questo lavoro attorno ai moduli per consentire a tutti, Paola e Marino ma anche ai loro dipendenti di trovare una sistemazione al caldo all’interno dei moduli. Gli ultimi due arriveranno tra 7-10 gg.
  • Le spese per i moduli ed il trasporto non compaiono perché la soldarietà che si sta esprimendo è notevole quindi i moduli abitativi li abbiamo avuti in donazione o prestito. Il trasporto pure: è stato organizzato dalle Brigate di Solidarietà Attiva a loro carico. I prossimi trasporti sono a nostro carico.
  • Le spese per il materiale sono da vedere come investimento in quanto ci consentono di tenere banchetti raccolta fondi in giro per la città di Senigallia ma non solo, a giorni verranno attivati punti anche a Fano e Jesi. Ai banchetti è possibile fare una donazione diretta, o come sulla campagna, di acquistare le shopper solidali. Al netto delle spese del materiale chiaramente utilizzeremo i fondi per i prossimi step.
  • Tutto ciò che raccoglieremo oltre la cifra di cui abbiamo bisogno per gestire questa prima fase di emergenza verrà utilizzata per soluzioni abitative più durature e per la messa in sicurezza delle stalle, del fienile e della porcilaia che è da rifare completamente.
  • Ci siamo concentrati su Paola e Marino perché sono allevatori e quindi non possono trasferirsi in costa abbandonando i loro animali. Ci siamo concentrati su loro perché sono una realtà sia economica che sociale importante per quel territorio e perché la rapida ripresa delle loro attività implica una rapida ripresa di una parte importante di quella comunità e consente di contribuire all’arresto dello spopolamento di quei territori così duramente colpiti, che inevitabilmente si darà.